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Lago Atitlan |
prendiamo un battello dal
molo centrale, dopo averne contrattato il prezzo. Esistono battelli
e barche pubbliche o private. Le barche private propongono tours personalizzati
o semplici passaggi verso una delle località intorno al lago,
le pubbliche compiono un giro precostituito e costano molto meno.
La nostra prima tappa sarà San Marco la Laguna. |
L'unica nota della guida sul paese parla
della presenza di un centro di meditazione, fondato e frequentato
da occidentali. Noi non ne siamo interessati, ma iniziamo da qui.
Sbarcati al villaggio ci rechiamo nella piazzetta centrale.Una spoglia
chiesetta bianca è affollata dai pellegrini appena arrivati
in processione, sul retro si distribuisce una specie di zuppa che
viene attinta da un grosso pentolone. Diamo discretamente una sbirciata
e ci allontaniamo. La discrezione di queste persone ci rende, in queste
occasioni, sempre piuttosto prudenti. Non sono mai ostili ma preferiamo
sempre, a dispetto della curiosità che ci pervade, comportarci
come in casa d'altri. Proseguiamo a piedi fino al villaggio successivo:
S. Pablo la Laguna. Il tratto di strada è molto bello, si cammina
a mezza costa sul lago. Se non fosse per le continue salite e discese
sarebbe una passeggiata molto gradevole (circa 4 km). |
....S. Pablo la
Laguna...S. Clara...S. Juan...S. Pedro....S. Caterina Palopò...S.
Antonio Palopò...Santiago Atitlan.... |
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ANTIGUA GUATEMALA |
fu capitale del paese
dal 1543 al 1776, quando, devastata da un terremoto, fu sostituita
in questa funzione da Città del Guatemala. |
Ricostruita secondo le antiche vestigia, è, oggi, una delle
città più belle del Centro America, Patrimonio Mondiale
dell'Umanità per l'Unesco dal 1979.
La città è molto bella, ricorda vagamente Oaxaca in
Messico. Da ogni dove sono visibili le cime dei tre vulcani che
la circondano: Vòlcan Agua, Acatenango e Fuego. Il Fuego
si trova al momento in attività. Sul versante che guarda
la città non ci sono grossi pericoli, sull'altro versante,
apprenderemo, si stanno evacuando alcuni villaggi per via delle
colate laviche.
Molti dei palazzi dall'aspetto più antico portano ancora
i segni dei numerosi terremoti che hanno colpito questa regione.
Visitiamo ciò che resta della Cattedrale de Santiago, in
prossimità della piazza centrale, e la Iglesia de La Merced,
poco lontano. Ogni tanto ci concediamo una pausa in uno dei numerosi
caffè che incontriamo. La serata ci riserva una sorpresa.
Mentre ci prepariamo per andare a cena, un black-out totale precipita
nel buio tutta la città. Usciamo ugualmente dall'albergo,
ma, al primo incrocio, siamo costretti a fermarci. L'unica fonte
luminosa è costituita dai pochi mezzi in transito e dai lapilli
del vulcano in lontananza. L'atmosfera è surreale.
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