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  Tikal
Tikal è completamente immerso nella foresta pluviale del Petèn. La parte che noi ci accingiamo a visitare, che è il cuore di una più vasta area con diverse migliaia di strutture antiche, misura 16 kmq circa e conta circa 4000 edifici.
Non appena si arriva sulla Grande Plaza, si può immediatamente immaginare ciò che questo posto ha rappresentato anticamente per le popolazioni maya. La visione di insieme è molto emozionante, i due grandi templi che si fronteggiano e, sul lato di fronte, l'Acropoli settentrionale.
Ma è l'ascesa al tempio due che, oltre a rivelarne un'ulteriore prospettiva, permette di svettare sulla calotta che la giungla sottostante crea, e rivela la moltitudine di altre piramidi che si trovano intorno alla Grande Plaza.
Camminiamo per diversi chilometri e saliamo su tutte le piramidi più importanti, e, ogni volta che si riesce a sbucare fuori dalla vegetazione, l'emozione si rinnova.
Gruppi di orsetti lavatori, ben abituati alla presenza umana, di tanto in tanto si azzuffano per la conquista di qualche avanzo di cibo.
Rincontriamo più volte il nostro amico italiano, ormai leader di un gruppo di turisti di varie nazionalità; ci salutiamo sempre coreograficamente e ci scambiamo impressioni sul posto. Ogni volta che ciò accade, mi sento come se tutti distogliessero lo sguardo dalle piramidi, attratti irresistibilmente da questo spettacolo. Soltanto Lori si volta dall'altra parte per non riderci in faccia.
e si ritorna in Messico: Yucatàn.Tulùm via Belize
finalmente possiamo concederci un risveglio umano. C'è un sole bellissimo e vado subito a vedere il mare oltre la piccola duna che separa la cabana dalla riva. Ci sono due belle spiaggette , con sabbia bianca, corallo e conchiglie, palme e amache. Pregusto già i due o tre giorni di mare che abbiamo intenzione di concederci.
Pedaliamo fino al sito archeologico di Tulum, ma arriviamo all'ingresso proprio in concomitanza con un gruppo di turisti organizzati. Rimandiamo la visita al tardo pomeriggio e ci rechiamo al Gran Cenote poco lontano. Geologicamente, lo Yucatàn è costituito da una piattaforma calcarea. Nel sottosuolo si è formata, nel tempo, una rete capillare di fiumi e canali. Lungo questa rete sotterranea vi sono di tanto in tanto, delle aperture chiamate Cenotes (pozzi).
Il Gran Cenote è uno di questi e si trova sulla strada che collega Tulùm a Valladolid, a tre chilometri circa da Tulùm.
Siamo solo in quattro dentro il cenote.
Affittiamo pinne e maschera e ci tuffiamo. Si nuota in una grotta semisommersa, tra stalattiti e stalagmiti (attenzione alla testa), piccoli pesci si avvicinano senza timore. Sarà l'unico bagno che faremo. Passiamo qualche ora molto bella. Poi arrivano altri gruppi di persone e lasciamo il campo. Torniamo verso Tulum e, dopo una breve sosta in paese per pranzo, torniamo al sito archeologico.
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