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Decidiamo
di visitare il delta del Mekong partecipando ad una escursione di
un giorno. |
E' organizzata dal Kim Cafè
e costa 7 USD a testa. E' lo stesso tipo di gita che propongono anche
le altre agenzie e somiglia tanto alle nostre "gite delle pentole"(per
sentito dire). In definitiva passiamo una giornata tra negozi di artigianato,
fabbriche di caramelle al cocco, rappresentazioni folcloristiche.
Poco interessante la gita e decisamente noiosi gli accompagnatori.
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1/9/2000 - Partenza
in mini-bus per Nha Trang. Ci sono circa quattrocento km (7-8
ore di viaggio) e la strada in questo tratto è abbastanza buona.
Il paese non offre granchè dal punto di vista turistico se
non le spiagge ed un buon impianto ricettivo. Per noi si tratta più
che altro di una sosta tecnica per spezzare il viaggio verso Hoi
An dove siamo diretti. Il tratto stradale che segue, sappiamo
essere in pessime condizioni, quindi ci sposteremo verso nord usando
il treno.
Mentre organizziamo tutto ciò, ci concediamo un pomeriggio
di sole e mare, visitiamo anche le cascate Bao Dai poco lontane
(assolutamente perdibili). Nha Trang non è una località
molto emozionante, ma se si cerca mare e relax può risultare
gradevole. |
Lasciamo Nha
Trang in treno la sera del 3/9/2000, l'attesa in stazione
è abbastanza emozionante, non riusciamo ad immaginare esattamente
cosa significhi viaggiare in treno da queste parti. Abbiamo due cuccette
super deluxe e viaggiamo molto comodamente. Dalla stazione di Danang
ad Hoi An ci sono circa trenta km e li percorriamo in taxi. |
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Hoi An, cittadina interessante
e......rilassante. |
4/9/2000 - Hoi An è una cittadina incantevole,
capoluogo della regione fino alla fine del 1800 circa, quando fu
sostituita in questa funzione dalla vicina città di Danang.
Essendo stato il porto più importante della regione per diversi
secoli, ospitò le comunità di commercianti (soprattutto
cinesi) e si arricchì delle architetture che questi vi costruirono.
Oggi è uno dei luoghi con la maggior concentrazione di case
e templi antichi del Vietnam. Inoltre, contrariamente al
resto del paese, l'amministrazione locale attua politiche che incoraggiano
e sostengono la conservazione e il restauro.
Altra fortuna di Hoi An è che venne totalmente ignorata
dai bombardamenti americani, che preferirono concentrarsi sul porto
di Danang. Così, oggi, ad Hoi An ci sono circa 800
edifici dichiarati monumento storico. Case cinesi, pagode, templi
e tombe. In funzione del turismo è stato concordato un biglietto
di ingresso cumulativo che comprende la visita ad un numero ragionevole
di edifici tra quelli più interessanti. Molte tra le case
che si possono visitare sono abitate e gli stessi proprietari guidano
volentieri i turisti durante la visita.
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I sarti di Hoi An
ti adocchiano fin dal tuo arrivo in città, col chiaro scopo
di essere tra i primi a mostrarti la loro sartoria. Sono abbastanza
petulanti per cui decidiamo di visitarne una per tutte. Veniamo accolti
tra pareti di tessuti di tutte le fogge e colori. Mostrano le più
aggiornate riviste di moda occidentali, sulle quali si può
scegliere il modello e passare a ritirare il manufatto dopo qualche
ora. Noi non siamo interessati, ma molti turisti approfittano di questo
soggiorno per portarsi a casa l'ultimo modello della "griffe"
preferita. Anche gli articoli di antiquariato godono del favore dei
turisti, peccato che siano realizzati poche decine di metri oltre
il ponte sull'altra sponda del fiume. |
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