I contenuti di questa pagina
sono immessi direttamente dai visitatori del sito i quali se
ne assumo piena responsabilità. Tanx.it si riserva la
possibilità di moderarne i contenuti, acconsente alla
loro pubblicazione, declinando qualsiasi responsabilità
in merito.
Autore del messaggio: Gag da isla del Sol
lasciato il 22/10/2016 ore 12:12
Messaggio:
21/10/16 Isla del Sol lago Titicaca. Ci svegliamo presto come al solito, facciamo colazione e quando sono le 8,15 siamo davanti al molo per la partenza dell'imbarcazione che ci scaricherà al nord dell'Isola del Sol e ci riprenderà nel pomeriggio al sud dopo qualche km di trekking. Naturalmente tra tutte le possibilità di visita abbiamo scelto la meno comoda ma sicuramente la più bella. Il tragitto in barca è molto bello ma terribilmente lento e quando si arriva a destinazione sono circa le 10,45. L'idea che ci siamo fatti sulla base delle info che abbiamo sono che ci sia un sito da visitare, prossimo all'imbarco, l'ascesa per circa 2 o 300 m di dislivello e poi tutto in cresta fino alla fermata a sud dove dovremmo trovarci per le 15,30. Una caxxata detta così. Cominciamo a camminare ed il paesaggio è davvero incantevole, si sale fin da subito e si scorgono spiagge e fondali da cartolina. Naturalmente non ci sono bagnanti perché siamo a 3850 m di altitudine. Ogni volta che si supera una collinetta la vista cambia e ogni volta ci si stupisce, fino ad arrivare alle rovine del labirinto. Ci sono molte rovine, questa è l'isola dove, secondo la mitologia Incas, è nato il sole, una delle loro divinità, sicuramente la più importante. Comunque vediamo il sito con calma e ci apprestiamo a scalare quella che crediamo essere la salita che ci porterà in cresta per poi camminare come crediamo quasi tutto in piano/discesa fino al punto di arrivo. Mentre iniziamo a salire incrociamo una ragazza che era in barca con noi che ci dice di aver scoperto che ci sono una serie di ticket da pagare lungo il cammino e non avendo cambiato il denaro non è sicura di riuscire ad arrivare in fondo. Ci offriamo di prestargli il denaro che le serve e dopo qualche titubanza accetta e si unisce a noi. Ma già nell'affrontare la prima salita, quella che stava discendendo, respira affannosamente, forse troppo avendo appena iniziato il tragitto. Quando arriviamo primo check point il bigliettaio parla di 8 km di cammino, io ne avevo calcolato qualcuno in meno. Il paesaggio è sempre spettacolare ma superata la prima salita e fermi per il primo spuntino serio, Piedad, così si chiama la spagnola che abbiamo adottato, è già seriamente provata, cerca di alzarsi ma sta per svenire. La costringiamo mangiare ed a bere e si riprende. Continuiamo il tragitto che non è affatto piano ma un continuo saliscendi e man mano che passa il tempo e si avvicina l'ora della partenza del battello sale un po' anche l'ansia. Le ragazze sono sempre più stanche ed ogni salita sempre più faticosa. Tantè che arriviamo al punto di partenza con una decina di minuti di ritardo, convinti di dover prendere, se c'è, l'ultimo battello delle 16,30, ma sarebbe un po un disastro perché andrebbe ripagato e lei perderebbe anche il bus che dovrebbe portarla a La Paz stasera. Trafelati scopriamo che la puntualità Boliviana ha margini maggiori rispetto a quella Peruviana mq questa volta ci fa gioco. Arriviamo giù stremati dalla fatica e dal sole ma contenti. È stata comunque una giornata molto bella anche se con finale trilling. La serata si conclude con la organizzazione dei prossimi giorni, hotel a La Paz, Bus per Uyuni e quant'altro e domani, neanche a dirlo, sveglia alle 5 e partenza per La Paz. Buena noche.
<-------> Email: G@.
Autore del messaggio: Gat da Copacabana
lasciato il 22/10/2016 ore 12:9
Messaggio:
20/10/16 trasferimento in Bolivia. Giornata di trasferimento o poco più. Il mattino ci vengono a prendere in hotel e trasferiscono in terminal dove abbiamo il bus. Ne partono due contemporaneamente per Copacabana e tour Perù carica i bagagli di tutti i passeggeri sul nostro bus senza controllare i biglietti ne dare ricevute. Dopo un po, quando non ci stanno più bagagli si scopre l'arcano e comincia la ricerca dei bagagli che sono stati caricati per caso ma apparentemente senza alcun controllo. Avviso la signora che sta controllando i biglietti, che a stento mi caga e torna a fare il suo lavoro. Allora resto giù almeno a controllare di non veder qualcuno passare con i nostri zaini. I bus sono solo per turisti, non ci sono locali a differenza di tutti gli altri che abbiamo preso e infatti i controlli sono molto più blandi. Comunque la signora che mi guarda in cagnesco mi assicura che tutto era sotto il controllo di BusPerù e con qualche minuto di ritardo si parte. Dopo due ore circa si arriva in frontiera e il passaggio è abbastanza veloce, anche perché la signora dei bagagli (è il boss del nostro bus), che gira con la foto sul cellulare di un bagaglio smarrito (tutto sotto controllo), fingendo di farci un cazziatone, ci fa praticamente saltare buona parte della coda. Dopo circa un'ora dall'arrivo in frontiera si riparte e dopo pochi km siamo a Copacabana in Bolivia. Abbiamo preso l'hotel mirador del lago con vista lago appunto, parecchio trascurato. Il paese non è granché e comunque organizzato tutto il da farsi per domani, non ci curiamo nemmeno di soffermarci a vedere il poco che ci sarebbe e ci concdiamo un pomeriggio di riposo, immaginando di uscire per il tramonto. Di fatto dormiamo tutto il pomeriggio, sono state giornate pesanti, tra l'altura e le gite. Comunque il tramonto non c'è stato, e appena usciamo per la cena inizia a piovere, speriamo bene per domani.
<-------> Email: G@.
Autore del messaggio: Gt da Puno islas uros Taquile
lasciato il 22/10/2016 ore 3:31
Messaggio:
19/10/16 La navetta per le isole è in grande ritardo, tanto che alle 7,20 abbiamo il sospetto che ci abbiano dimenticati e ricontrolliamo la ricevuta e infatti la signora dell'agenzia ha sbagliato ed ha scritto la data di domani. Chiedo quindi al desk dell'hotel se possono chiamare in agenzia avvisandoli e gli rispondono che stanno passando a raccoglierci e infatti nel giro di qualche minuto passano. Ci ortano al molo e ci imbarcano. Il tempo è bello ed è tutto perfetto. La prima fermata viene effettuata in una delle isole galleggianti Uros (sono 87 in tutta la comunità), dove veniamo accolti dalle donne del villaggio che in coro ci salutano nella lingua locale, noi addestrati pocanzi dalla guida del tour rispondiamo in un coro molto meno sincrono il saluto appena appreso. Sbarchiamo, ci fanno sedere in semicerchio e la guida spiega come vengono realizzate la isole, le case, e i mille altri usi della totora, la canna che cresce spontaneamente nel lago e che è anche commestibile. Spiega gli usi e costumi della comunità, poi quando finisce la recita, le donne ci invitano a gruppi ad entrare nelle loro capanne e ci contano qualche dettaglio della loro vita, quanti figli hanno, nipoti, etc, ma dura poco perché si passa subito alla vendita dell'artigianato. Dicono che è tutto prodotto da loro artigianalmente ma le due zucche che infine compriamo rappresentano due gufi, che mai abbiamo visto rappresentati nell'iconografia incontrata finora. Puma serpenti uccelli vari ma mai Gufi. Made in china? Chi sà. Comunque il giro è a tratti molto interessante ed a tratti un po carnevalesco. Quando ci caricano su dei catamarani di cannette con torrette per trasporto turisti per far attraversare il canale (e pagare altri 10S a testa) le donne ci salutano come ci hanno accolti ma cantando "vamos a la playa" mi viene in mente che i due fenomeni degli autori della sono nostri conterranei e coscritti e verosimilmente vivono ancora dei diritti d'autore di questa cagata di canzone (e mi girano le palle). Comunque lo spettacolo anche se toglie un po di poesia ha un che di comico, 5 o 6 signore robuste sulla riva di un'isoletta di canne, in abiti tradizionali e bombetta in testa che canta al ritmo rallentato Vamos a la playa scatena una risata di gruppo. Sull'isoletta di fronte non c'è assolutamente nulla di interessante, se non alcune sculture di totora e un babacio sotto il quale tutti i turisti si fanno la foto. Ci ricaricano su un battello e ripartiamo per Taquile, l'isola maggiore a 2h 1/2 di navigazione da qui. Poco prima di arrivare la guida rispiega usi e costumi locali e poi sbarchiamo e risaliamo non senza sforzo il sentiero fino alla piazza centrale del villaggio, dove le autorità locali determinano in quale ristorante mangeremo. A pranzo cominciamo a conoscere i nostri compagni di barca, noi siamo nella sezione latina con ragazze mex, peruane, gruppi di brasiliani etc. Gli anglofoni fanno gruppo a se. Anche qui la guida (molto brava) spiega nelle due lingue il complicato codice degli abiti locali e il significato sociale di ogni capo d'abbigliamento rendendo la visita molto interessante. A fine pasto resta solo da ridiscendere e la lunga navigazione del ritorno. Nel complesso la gita è molto interessante. A coronare la bella giornata una buona cena al ristorante brajas? Sulla plaza de armas a Puno. Domattina si parte per la Bolivia, Copacabana, sempre su lago Titicaca.
<-------> Email: Gt@.
Autore del messaggio: Titicaca da Puno
lasciato il 19/10/2016 ore 5:33
Messaggio:
18/10/2016 Puno. Non sappiamo per quale motivo non abbiamo deciso di trasferirci a Puno viaggiando di notte anzichè andarci direttamente dalla cruz del condor, ma tantè che rientriamo in Arequipa e abbiamo un pomeriggio libero fino a sera quando partirà il bus. E di fatto non abbiamo più nulla da vedere ad A. e quindi ci dedichiamo a questioni logistiche, viaggi trasferimenti etc. E così in un pomeriggio che sembrava buttato via, riusciamo a trovare il volo Cusco Lima per la fine del nostro viaggio, e poi, cosa ancora più insperata, riusciamo a far riparare i miei occhiali da sole (fondamentali con questa luce) quando ormai avevamo perso ogni speranza. Per puro qulo. Poi ci concediamo una pizza, nemmeno troppo male e infin rientriamo in hotel, prepariamo i bagagli e in taxi raggiungiamo il terminal. Risalire dai 2300 m. Di Arequipa ai 3850 di Puno, costa di nuovo fatica, anche se dovremmo essere un po più abituati. Il mal di testa va e viene, a volte palpitazioni e ritmi molto rallentati. Arriviamo in città alle 4,45 e andiamo subito in hotel, non si è dormito granchè bene e speriamo che in hotel abbiano già la camera libera, ma non è così. Quindi aspettiamo un po, facciamo colazione e usciamo e quando rientriamo alle 8,30 del mattino, abbiamo già sottoscritto l'escursione del pomeriggio di oggi al sito di Sillustani e preso info per domani alle isole Ouro e Tequile. Quindi rientriamo, ci danno la camera e, una doccia e una ora di sonno ben fatto, ci rimettono in quadro. Quindi usciamo e passeggiamo fino al porto, ma già rientrare (sarà 1 km e mezzo) dobbiamo prendere un risciò perché già spossati. Il clima non permette errori, si passa dalla maglietta alla giacca a vento e quindi sei sempre carico di roba. Dopopranzo passano a prenderci col pulmino per l'escursione a Sillustani. un luogo molto panoramico sulla sponda di un altro lago con torri funerarie di varie epoche, dal 400 ac fino agli Incas. La guida è anche abbastanza coinvolgente ma non siamo troppo in forma per l'altitudine e, almeno io, non riesco a godermi a fondo la gita. C'è anche un bel cielo da foto prima del tramonto, ma anche questo non basta. Rientriamo in albergo e speriamo in un sonno ristoratore, scendiamo a stento per una cena leggera, domattina 6,50 passa l'altra navetta per le Isole. Vita da bbestia. Buonanotte.
<-------> Email: Titi@.
Autore del messaggio: Gag da ColcaCanyon
lasciato il 17/10/2016 ore 22:58
Messaggio:
17/10/16 non dormiamo molto e la sensazione di ovattamento si attenua solo masticando qualche foglia di coca e così iniziamo la giornata. Colazione 5,30 e partenza 6,15. Stavolta sotto mie pressioni la guida ci passa a prendere prima e quindi abbiamo posti più confortevoli di ieri. Passiamo da alcuni pueblos e alcuni miradores in un paesaggio molto bello, il Canyon è tutto terrazzato e coltivato, ma il nostro obiettivo di oggi è il mirador della cruz del condor, da dove si dovrebbe avvistare appunto il volo dei Condor. Quando ci arriviamo diverse centinaia di turisti già aspettano invano e non sembra un ambiente che possa invogliare un uccello qualunque a farsi vedere. Ma poi dal fondo del canyon cominciano a vedersene alcuni e risalgono volteggiandoci di fronte un paio di adulti e un piccolo. Il passaggio dura molto poco e tento di fotografarli ma col teleobiettivo non è facile inquadrarli e allora rinuncio alle foto e mi godo la vista. Guadagnano rapidamente quota (noi siamo gia a 3600m.) e presto spariscono dalla nostra vista. È durato poco ma è stato molto emozionante e ormai quasi inaspettato. Tutto il resto della gita è rientro a Chivay con fermata ad un altro paio di mirador. Pranzo e salutiamo la coppia di Brasiliani e di Lussemburghesi e il ragazzo sardo che han condiviso la gita con noi, sono diretti a Puno, noi viaggiamo nella notte per Puno, li rincontreremo? Chissà. Poi rientro ad Arequipa alle 16 circa e giornata libera fino a sera.
<-------> Email: C@.
Autore del messaggio: Gag da Colca Canyon
lasciato il 17/10/2016 ore 22:57
Messaggio:
16/10/16 primo dei due giorni sul Colca Canyon. Iniziamo ad elevarci di quota e speriamo che non dia fastidio. Passano a prenderci per ultimi e naturalmente ci toccano gli ultimi due posti in fondo, vicino ad una signora ciccionazza che gia dorme ancora prima di partire. Passiamo a comprare foglie di coca caramelle alla coca e si parte. Oggi in pratica ci si trasferisce solo a Chivay attraverso un passo a 4900 m. Di altura. La strada è bella e il paesaggio anche, si fanno tre o 4 fermate per vedere Vicunie Alpaca e Lama. Arrivati al passo però io riesco solo a scendere e andare in bagno e Lori, ancora più provata, non scende e si riprende solo dopo aver chupato un altro po di foglie di coca. Avevamo iniziato a masticare fin da subito dopo la partenza ma evidentemente necessita in continuazione. Poi si riscende ed evidentemente la pressione si allenta. Ci scaricano in albergo e dopo pochi minuti passano a riprenderci per portarci alle vasche termali poco lontano lungo il fiume Colca ?
dove ci sollazziamo per un aio d'ore. È anche un momento in cui il gruppo inizia a conoscersi. Poi nuovamente albergo, Lori riposa, io esco per fare qualche foto per Chivay, che è un villaggio popolato da contadini niente di che, ma siamo al tramonto e i colori sono molto belli. Termino il giro al mercatino, dove ci sono tutti i banchetti di signore grosse vestite con gli abiti tradizionali che preparano tisane con fasci di erbe miste in pentolone caldo. Mi siedo ad un di questi e me ne faccio servire uno. Lo chiamano Emolliente, quando gli chiedo quali proprietà abbiano le erbe iniziano una lunga sequenza di questa contro l'altitudine, questa per il mal de barriga, questo antiossidante e così via, dalle emorroidi alla artrite, questa bevanda ha un'erba per tutto. Nn so, comunque e buona e in quanto alle proprietà, vedremo. Attraggo naturalmente l'attenzione di alcuni curiosi che incrementano gli affari del banchetto, tanto da guadagnarmi una Yapa (razione maggiorata, abbondante) di cortesia. È sicuramente diuretica, saluto e vado a far pipi. Alle 19 ripassa la guida e porta tutto il gruppo al ristorante con Pena (musica e balli) che non è obbligatorio ma non abbiamo cercato altre soluzioni... Il cibo è discreto ma la musica e i balli. Quando mi alzo per andare in bagno torno e trovo Lori coinvolta in una improbabile rappresentazione folcloristica... Io la faccio franca fino alla fine, ma evidentemente non mi vogliono bruciare, e mi risparmiano fino al gran finale, quando mi ritrovo in gonna lunga, casacca e cappello a fare un trenino con un'altra decina di turisti acchiappati in questa quadriglia. Poi a nanna, sperando di riuscire a riposare.
<-------> Email: g.@.
Autore del messaggio: TORO MUERO da Torete
lasciato il 16/10/2016 ore 6:5
Messaggio:
14/10/16 Toro Muerto. Usciti in orario poco prima delle 6 del mattino e scopriamo ciò che gia sappiamo, che la città è gia in pieno movimento. Combis al volo per il terminal e perfino un abbozzo di colazione. Poi compriamo acqua, del pane, della cioccolata, barrette di sesamo e altro. Il bus che non è di quelli a lunga percorrenza superlussuosi che abbiamo usato finora per le tratte lunghe, è una carretta vibrante. Il paesaggio sempre costituito da montagne lunari desertiche e fondi valle lussureggianti di agricoltura. Dopo tre ore circa veniamo scaricati sul ciglio della strada da dove parte la deviazione per toro muerto, Lori ha bisogno del bagno ed il signore dell'unico negozietto nei paraggi le mette a disposizione il suo di casa. Nel frattempo io lo intrattengo cercando di ottenere info su come raggiungere il sito, secondo l.p. Sono due km che certo non spaventano ma su tutte le maps elettroniche ne risultano circa 5 e approfondendo le informazioni pare che siano anche in salita e vagamente desertico. Secondo lui è soltanto muy lejo e hace mucho calor. E infatti hanno ragione tutti tranne l.p., camminiamo in un bel paesaggio, dapprima sul fondo valle coltivato a riso e poi iniziamo a salire sul versante della montagna desertico per tutti i km che risultano sulle apps. Arriviamo all'ingresso del sito che si sviluppa sulla parte più alta della montagna dopo oltre 1 h di cammino e già abbastanza stanchi. Ci intratteniamo col custode e un paio di taxisti che immaginiamo (speriamo) di ritrovare all'uscita, ma nel sito ci siamo solo noi ed una comitiva di studenti arrivati col loro mezzo. Ricominciamo a scalare la montagna e presto cominciamo ad imbatterci nei primi petroglifi, all'inizio li scorgiamo con difficoltà ma poi man mano che il tempo passa ne vediamo sempre di più, ci sono vari gruppi di massi sparpagliati per diversi km sul versante della montagna e dopo circa due ore, dopo aver scattato centinaia di foto, anche se ormai provati dalla stanchezza, dal caldo e dalla polvere che intanto il vento ha iniziato a sollevare, ci dirigiamo mestamente verso il ripare del custode. Spendere poche parole su questo posto è veramente un peccato, è incredibile, i disegni ti si rivelano poco per volta, i massi sono scolpiti da vari lati e basta fare qualche passo e girare il capo e se ne scorgono altri, e il gioco sembra non avere mai fine. Quando abbandoniamo è per sopraggiunta spossatezza, non per noia, e con la sensazione di star perdendo qualcosa che forse sarà difficile se non impossibile conservare a lungo. Molti massi portano i segni visibili di recenti tentativi di saccheggio, e quando non è così le gente cerca comunque di lasciare un segno come i suoi predecessori, cercando di scolpire graffiti vicinissimi a quelli antichi. Un vero scempio. Quando arriviamo al gabbiotto il guardiano sta salutando un uomo in Pickup con una decina di ragazzini al rientro da scuola? Intorno. Non avendo il coraggio di chiedere il permesso, faccio interagire il guardiano in nostra vece ed otteniamo il passaggio a Corire nel cassone del Camioncino. Ci sentiamo tanto pechino Express, ma polvere a parte, che mangeremmo anche a piedi per via del vento, è una vera benedizione. Dopo neanche 10 min ci scarica nel centro di Corire. Pranziano in um comedor ad Arroz con pollo in fretta e poi chiediamo in paese dove si ferma il bus per Arequipa. Mentre andiamo verso, scopriamo che ci sono altri pulmini fermi ed uno di questi porta la scritta arequipa e siccome mancano 2 px per riempirlo a tappo e partire, ne approfittiamo e nal giro di qualche min siamo nuovamente in viaggio per AQP. Rientrati in città doccia e cena nello stesso posto di ieri, dopo aver tentato una nuova strada (sol de mar) che però è chiuso di sera. Grande giornata
<-------> Email: siamai@toronc.it
Autore del messaggio: Gaetanpha da Arequipa
lasciato il 16/10/2016 ore 5:23
Messaggio:
13/10/16: Arequipa, giornata relativamente tranquilla quella di oggi, parte di servizio per organizzare le escursioni dei prossimi giorni, e nel pomeriggio prima escursione ai dintorni della città. Passaggio in lavanderia, e direzione subito verso la agenzia di viaggi che abbiamo designato. Organizziamo l'escursione al Colca Canyon per domenica e lunedi e prenotiamo il tour per il pomeriggio, poi prendiamo informazioni sulla compagnia di bus che nessuno conosce che dovremmo prendere domattina presto per andare a Toro Muerto e scopriamo che parte dal terminal dove siamo arrivati da Nasca e quindi con un collectivos ci rechiamo al terminal. Ormai abbiamo abbastanza pratica con l'uso di questo mezzo e risulta sempre abbastanza facile, la gente ti da sempre informazioni e non aspetti mai più di 5 min prima che passi un mezzo che va nella tua direzione. Dentro i combis c'è il Perù. Arriviamo al terminal e chiedendo a destra e a manca scopriamo la compagnia che cerchiamo, hanno corse da molto presto al mattino e facciamo il biglietto per il bus delle 6,30 domattina. Bene, la nostra gita inizia prender piede. Ancora alcune incognite ma le chiariremo domani. Impiegata la mattinata ad organizzare i giorni futuri torniamo sempre in combis in centro e alle due partiamo con il nostro tour verso i dintorni. Lori scopre che il bus è il classico scoperto da turista papacchio e vi sale con orrore, io lo sapevo. Il giro è anch'esso non troppo interessante, alcune tappe sono pretestuose ma offre alcuni begli scorci sui tre vulcani che fanno da guardaspalle alla città, chachani, el Misti e PichuPichu, 6070m, 5820m, 5000 e rotti il piccolo. Rintrati a sera e riusciti a cena senza grande voglia finiamo a cena da Hutanpa, un posto carino e buono. Poi a nanna presto, sveglia prevista 5,20.
<-------> Email: G@.
Autore del messaggio: GArequipa da Arequipa
lasciato il 14/10/2016 ore 13:10
Messaggio:
Il trasferimento ad Arequipa è andato bene, abbiamo riposato abbastanza, il bus era super comodo, molto bello il tratto di strada prima di arrivare ad Arequipa. L'arrivo in città è semplice e nel giro di pochi minuti siamo in hotel, dove fortunatamente, hanno la camera gia libera. Quindi doccia per riprendersi dal viaggio e subito fuori alla ricerca di una lavanderia nei dintorni che troviamo poco distante. Poi via verso il centro. La città è bellissima, la giornata anche. Tempo secco, sole a palla e caldo soltanto nelle ore centrali del giorno. Pur essendo a 2300 m. Di altitudine rispetto a Nazca, le temperature sembrano più o meno le stesse. Adesso siamo nel pieno mood da viaggio, qui abbiamo tre notti, un paio di giorni per la città e gli immediati dintorni, uno per Toro Muerto (sempre forza toro) poi faremo una escursione di due giorni al Colca Canyon. Però è ancora tutto da organizzare e quindi trascorriamo la giornata tra prendere informazioni e scoprire Arequipa. Che è molto bella, forse l'ho già detto. Città coloniale con vie principali acciottolate. Dopo esserci aggregati per qualche minuto ad un free walking tour dove la guida ha rivelato in breve il bisogno di una guida vera, ci sganciamo e facciamo da noi. Visitiamo la cappilla di S Ignacio le Loyola e i bellissimi chiostri annessi e a Seguire il Monasterio di santa Catalina da Siena, bellissimo, con una visita guidata in Italiano molto interessante. Poi piccolo break per pranzo e visita al museo della Mummia Juanita trovata nel nevado Ampato negli anni 90 e tuttora congelata e per questo di notevole valore scientifico, anche questo con visita guidata in italiano. Poi altre agenzie turistiche per pianificazione visite dei giorni a venire, e prima del tramonto recupero lavanderia e rientro in hotel. Cena alla casona del Pisco dove rincontriamo gli Italiani della sera prima a Nasca e ci scambiamo impressioni sui rispettivi itinerari e posti visitati. Il posto è pretenzioso , la location bellissima, la cucina non impeccabile. Buona notte.
<-------> Email: G@.
Autore del messaggio: mono da Nazca
lasciato il 13/10/2016 ore 4:50
Messaggio:
Nazca: 12/11/16 Doveva essere una giornata relativamente riposante, dovevamo soltanto sorvolare le linee di Nazca e poco altro, poi bighellonare fino a sera per il paese di Nazca che in se offre abbastanza poco. E di fatto gia alle 9 del mattino, nonostante avessimo imbastito tutto il rapporto con Alaperuanas via email, senza tener conto del ritardo di ieri sera, siamo gia sulla via dell'aeroporto, e dopo poche formalità, ci imbarcano su un aeroplanino da 6 persone, 4 passeggeri pilota e copilota cicerone. È una giornata molto bella, sole caldo e cielo azzurro. Il sorvolo va bene, è molto emozionante e loro sono molto bravi ad indicare i disegni, non si perde nulla, ma bisogna scegliere se vederli o tentare di fotografare, e prediligo la prima opzione. Molto emozionante, contenti di aver deciso di farlo. Alle 10,30 circa siamo di nuovo in città ma siccome l'appetito vien mangiando, abbiamo deciso che potrebbe valer la pena di tentare altre due escursioni nel pomeriggio, la necropoli preindaica di Chauchilla e il sito di Cauachy, con piramidi di adobe. Il problema è che in agenzia ci offrono una gita cara con una marginale visita alle piramidi e discesa in sandBording e dumbughy e varie altre czzte che tanto piacciono ai turisti di oggi. L'altra opzione è l'offerta di un passaggio da un losco figuro in taxi che ci avvicina nei pressi della stazione dei bus. Non ci soddisfano nessuna delle due e Infine riusciamo ad ottenere il servizio attraverso l'officina di turismo che chiama Juan, taxista di fiducia e a minor prezzo delle precedenti. Impieghiamo quindi il pomeriggio tra le due necropoli nel deserto di Nazca e non contenti rientrati in città vediamo anche il Museo Antonini, che contiene molti dei reperti rinvenuti in questi luoghi. Giornata intensissima quindi, speriamo che sia di buon auspicio per la nottata che passeremo in Bus Tepsa con posto Cama(letto) suite, alla volta di Arequipa.
<-------> Email: Nazca@.