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Autore del messaggio: LoTa da Edo
lasciato il 4/10/2015 ore 0:11

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Sabato 4/10/15. Sveglia al naturale. Quello che era citato come una distribuzione di pane e caffè in hotel si rivela una vera e propria colazione. Bene. Usciamo quindi non oltre le 9 del mattino e a piedi ci dirigiamo verso Tokyo station, non è la stazione più vicina ma è in direzione del mercato del pesce, nostra prima meta di oggi. La sensazione è quella gia provata ieri, tutto molto ordinato, segnaletica, non una piastrella fuori posto, non un semaforo difettoso. Abbiamo avuto la tentazione di passare qualche rosso ma nessuno lo fa e quindi... controlliamo bene che non ci veda nessuno. Scherzo... Il mercato del pesce è molto variopinto ed è forse il più grande al mondo. Interessante. Intorno un sacco di ristorantini di Sushi con coda davanti ma è ancora presto e il nostro stomaco ancora non reclama cibo. A piedi ci rechiamo ad uno dei giardini di caccia di uno dei tanti Shogun, poco lontano, Rikyu onshi teien, (Lori ha studiato a tavolino un itinerario giorno x giorno per vicinanza ed interessi). Il giardino è molto bello, curatissimo, con piante molto belle, laghetti ed una casa da te antica, dove assaggiamo un te preparato tradizionalmente accompagnato da dolcetti di riso, servito su tatami. Particolare il contrasto tra la tranquillità del luogo in cui ci troviamo e l'intorno dei grattacieli e del traffico. Lasciato il giardino studiamo di recarci a Rappongi hill per visitare altri due templi e il famoso Museo Mori arte contemporanea al 52/53 piano del grattacielo omonimo. Sperimentiamo il metro privato per recarci nei dintorni di Rappongi, ma non abbiamo ancora del tutto compreso come interpretare la segnaletica e la ricerca della stazione ci costa qualche fatica. Inoltre la città è veramente tentacolare, anche il piano stradale oltre che quello pedonale si sviluppa su n livelli e non è sempre immediato capire come muoversi. Anche arrivati a Rappongi per una inversione tra le cartine, che sono quasi tutte in Giapu, e quindi si viaggia senza riferimenti dei nomi ma solo per somiglianza topografica, visitiamo altri due templi che però non sono quelli che pensavamo. :-( invertendo la cartina si sovrappongono per posizione topografica perfettamente ai nostri e così ci rendiamo conto dello scherzo solo dopo aver percorso a piedi diversi km. Pazienza. La cosa bizzarra è che anche le spiegazioni sulla guida vagamente coincidevano. Rischi del mestiere. (Pranzo con Ramen con macchinette e aiuto della signora per l'uso). Il museo d'arte Mori invece offre una bellissima vista sulla città a 360 gradi ma poco d più dal punto di vista della collezione artistica. Quando usciamo è ormai buio e siamo a pezzi, riprendiamo il metro e rientriamo prima di cena. Avremmo intenzione di cenare nei pressi dell'hotel ma la ricerca non è semplice ed alla fine dopo aver desistito diverse volte entriamo in un posto molto piccolo anche invogliati da un cliente che vedendoci fuori a cercare di decodificare il menù esce da ristorante, parla un po di spagnolo e ci alcune indicazioni. Dentro anche il ragazzo parla un po di italiano e i menù sono anche un po in inglese ma subito si capisce con traduzioni bislacche. Non fanno sushi come cercavamo, ma un po di sascimi è posssibile, chiedo di vedere il pesce. Non so, quindi decidiamo di provare. Il posto è molto carino ed alla fine mangiamo bene, sascimi buonissimo di ricciola, sgombro e orata?. Ceasar salad, tempura di verdure e patata condita. 3 birre 2 sakè e quando usciamo anziché arrivare al nostro albergo andiamo ad un toyoko inn poco lontano, ma non è il nostro e siamo usciti senza Ipad, cartine e guida). Entriamo a chiedere aiuto ma dicono che nei paraggi e si chiamano tutti nihoanbashi qualcosaltro, ce ne sono diversi. Non siamo preoccupati, sappiamo comunque di non essere lontani e abbiamo ancora i telefoni come ultima risorsa, ma stanchi si. Alla fine, efficienza giapponese, trovano la nostra prenotazione e capiamo quale sia la meta, ritroviamo la strada di casa, cinque o sei isolati da dove siamo. Bella giornata. Baci a tutti.
<-------> Email: Lota@ta.it

Autore del messaggio: Tanaka da Tokyo
lasciato il 3/10/2015 ore 23:23

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Giovedi 2/10/2015: stamani andiamo in Giappone. Partenza in tutto relax da casa, abbiamo tempo per fare tutto con una certa calma e infatti alle 9,00, o poco più, siamo sul bus verso Porta Nuova, già facendo mente locale alle cose che abbiamo in bagaglio (circa 9kg a testa la pesa dei due trolley), e a quelle che abbiamo dimenticato, (l' auricolare). Poco importante, prima di arrivare a Porta Nuova abbiamo già la soluzione, che non è banalmente comprarne un' altro. Meglio dell'anno scorso quando gia alla fermata abbiamo realizzato di aver dimenticato un piccolo dettaglio, i soldi. Non tutti comunque. Quindi partenza e operazioni aeroportuali svolte con un certo relax. Aereo per Roma parte con circa 1/2 h di ritardo ma tanto anche l'intercontinentale è Alitalia, che invece ne avrà 1 h in partenza, è Alitalia, e perciò niente paura. Fila tutto per il meglio e arriviamo a Tokyo abbastanza in forma, nonostante il fatto di non aver riposato granché, il morale, si sa, fa metà del lavoro.... Operazioni di sbarco e immigrazione svolte con disinvoltura. Il Paese si presenta da subito confermando il cliché che abbiamo in testa, un misto di efficienza spinta all'estremo e di rispetto delle regole a tutti i costi. Non ci si mette in coda all'immigrazione se non si è completata la compilazione del modulo in tutte le sue parti, vieni controllato immediatamente e rispedito al bancone (non ti mettono le orecchie da asino ma poco ci manca) a finire di compilare e poi in coda (io pensavo che le code le formassero apposta per ricontrollare e correggere i moduli...) alla fine della coda un altro addetto ti indica a quale sportello andare e sorveglia che non superi la riga gialla, tutto super assistito e super efficiente. Poi, sempre in aeroporto ricerchiamo l'ufficio del Japan Rail Pass, cambiamo un po di soldi ad un tasso da strozzino nell'ufficio accanto, prenotiamo due posti sul Narita express e saliamo sul treno per Tokyo. Dopo circa 1 h siamo in centro e coi nostri agili trolley a piedi andiamo in Hotel dove arriviamo alle 14,00 ora locale circa. L'hotel sembra bello nonostante il costo relativamente basso (associamo Lori alla Toyoco inn e diventandone soci otteniamo ancora altro sconto), meno male, ne abbiamo prenotati altri 3 per il resto del viaggio. Camera molto piccola ma immacolata come ci aspettavamo. A Sorpresa, scopriremo domattina, servono anche colazione anche se non dichiarato. Dopo aver ottenuto la camera ed esserci dati una sistemata usciamo subito, fa abbastanza caldo ma non troppo, il clima è piacevole e c'è un po di sole. Andiamo a visitare una zona di Tokyo, Yanaka, molto tranquilla, casette in legno tradizionali e molti templi, purtroppo tutti chiusi, siamo quasi al tramonto, ci sono alcuni caffè carini ed in uno di questi facciamo merenda. Passeggiare per le vie si ha la sensazione di un luogo molto tranquillo, è tutto molto silenzioso, non si sente un rumore, non una Tv, anche le auto e i bus sembrano meno impattanti che da noi, non un vocio. Molto rilassante. Poi risaliamo in metrò e ci rechiamo a Shinjuku per farci annichilire dalle luci al neon, è ormai buio (intorno alle 17 comincia ad imbrunire) e cerchiamo un posto per cena. Rimbalziamo in un paio di ristoranti per la troppa attesa e alla fine entriamo in un posto che arrostisce spiedini, ma solo una volta dentro, capiamo che tutte le succulente leccornie che mostravano i piatti di plastica in vetrina era costituite da interiori di vari animali ed alla fine optiamo per banali spiedini di pollo e insalata di pomodori e cipolle. Non male ma quelli con la coda fuori promettevano meglio. Nei ristoranti si fuma ancora, e senza distinzione tra fumatori e non, mentre in strada è rigorosamente vietato e abbiamo incrociato finora un unico spazio delimitato per fumatori. Strano. Rientro in Hotel e a nanna sfatti, domani saremo più in forma. Stiamo bene
<-------> Email: T@Toyoko.inn

Autore del messaggio: Gaetano da Maddalena Olbia
lasciato il 28/6/2015 ore 11:26

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27/6/15 riesco a partire intorno alle 9,30, non ho molta voglia di rientrare, nonostante mi senta abbastanza stanco. Le gambe bruciano tutte le volte che tenti di spingere un po di più. Se avessi dovuto percorrere un tratto piu lungo avrei dovuto prevedere di fare una sosta di un giorno ogni 4/5, e forse non sarebbe nemmeno suff. . Riesco ad imbarcarmi per Palau alle 10,15, la traversata dura poco più che 15 min. E quindi lascio Palau in direzione Olbia cercando di passare dalle strade costiere, quelle meno frequentate e sopratutto dove le auto vanno più piano. Questo naturalmente mi costa molti saliscendi in più ma sono ben contento di farli. Sulla carta i km di oggi non dovrebbero essere molti per la via diretta, ma io non so a cosa andrò incontro. Sono anche curioso di proseguire per tvedere o almeno dare una occhiata alla famosa costa smeralda e i suoi Porto Cervo, Porto Rotondo, i luoghi del rotocalco estivo. Presto sono nei pressi di Porto Cervo, mi dirigo verso la marina, dove sono ormeggiate tutte le barche dei ricchi, il luogo ha un aria molto artificiosa, sulla collina che si erge sopra la marina, ci sono tutte le ville dei vip (credo) le strade qui hanno i colori di tutte le varietà dei fiori d'oleandro, e i portali delle ville sono in legno molto ben lavorati, artistici. Tutto è molto finto, ma molto ben curato. Mi stupisco comunque quando vengo sorpassato da un trenino di turisti con spiegazione forse in francese che trova interessante passare in rassegna le porte di ingresso delle abitazioni di qualche personaggio importante. Sconcertante, meglio essere appunto osservato come se fossi un Hamish in calesse, io la mia bici e le mie borse. Faccio ancora un giro nella Promenade des Art e Design, prima di allontanarmi dal paese senza neanche consumare un caffè. Preferisco se fosse possibile impiegare il tempo che mi rimane in spiaggia da qualche parte. E infatti poco lontano mi fermo a rena blanca vicino a Portisco, sulla fiducia. Ultimo bagnone e poi mi rimetto al pedale, non ancora sicuro se tirare dritto su Olbia o se fare ancora una sosta a Porto Rotondo, sempre per dover di rotocalco. Al bivio non resisto, mancano 9 km ad Olbia e 6 se devio per Porto cervo, significa allungare di 12 il kmtraggio giornaliero e l'altimetria anche. Ma non resisto e mo butto a sinistra, sono già le 16,00 passate xò e devo darci dentro. Ricerco le ultime energie pedalo.... Porto Rotondo mi fa un effetto analogo a PC, anche se non c'è il trenino, non ce nulla di sorprendente da segnalare, qui però mi concedo un caffè che mi viene servito con un bacio di dama, dolce locale, specifica la cameriera, improbabile, faccio notare... Si però li fanno qui vicino, afferma perentoriamente. Nocciole globalizzate. Mi allontano e stavolta so che sarà la sgambata fina e quindi do tutto. La mia testa tenterebbe di divagare e trarre dei bilanci del viaggio, ma non è ancora ora, l'ingresso ad Olbia sarà sicuramente trafficato e impegnativo e necessita concentrazione e infatti percorro questi ultimi 15 km con grande impeto aiutato anche dal vento a favore e dalla voglia di arrivare e preparare tutto l'ambaradan per la notte in nave, non mi importa di risparmiare energia, anzi, più stanco sono più facilmente prenderò sonno... La Maddalena - Olbia + Rientro casa 88,42 + 6 4h48"
<-------> Email: G@.

Autore del messaggio: Gaetano da Maddalena Caprera
lasciato il 28/6/2015 ore 11:25

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26/6/15 Giro tutto il giorno della Maddalena e Caprera km 66,94 4h29 niente da segnalare se non la bellezza del mare, almeno sui versanti più riparati dal vento. Cena alla pizzeria Vera Napoli. Puntura di vespa sul collo?
<-------> Email: G@.

Autore del messaggio: Gaetano da ST Gallura La Maddalena
lasciato il 28/6/2015 ore 11:24

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25/6/15 ST Gallura La Maddalena a colazione a STeresa in cucina con famiglia milanese con bimba e nonna prodigio, il papà, Marco, appena sa che viaggio in bici si illumina perchè vorrebbe farlo anche lui, solo che evidentemente gli piace solo l'idea ma non ha mai dato una pedalata in vita sua. Xo ha già comprato la bici da corsa... Mi chiede un sacco di informazioni che testimoniano un livello di preparazione ancora molto basso e un atteggiamento di sprezzo del pericolo tale da potersi fare molto male. Parla con un accento da sembrare la parodia del Trota di crozziana memoria, la mamma disapprova dicendo altre bestialità. Taglio corto, oggi ho in programma almeno 130km, mento per animare un po la discussione tra madre e figlio (43 anni) e mi congedo. Il tragitto di oggi invece dovrebbe essere corto, dipende da me in quanto tempo coprirlo, da qui in avanti ho tempi più lunghi per le visite e tappe più corte. Esco dal paese quindi in direzione della Marmorata, poi la Valle dell Erica, tutti villaggioni su bellissime spiagge, ma sopratutto, bellissimo mare color smeraldo, turchese.... Arrivo Palau e traghetto per la Maddalena senza problemi e presto trovo anche l'hotel. Pensavo fosse una pensioncina da 4 soldi, visto che costa poco e invece è un vero hotel 3 stelle con personale molto professionale. Poi poso la bici e vado x aperitivo e cena. Domani visita a Caprera e Maddalena. Cena osteria il rifugio dei Peccatori Oggi km 57,82 x. 3h50
<-------> Email: G@.

Autore del messaggio: Gaetano da S M Coghinas ST Gallura
lasciato il 28/6/2015 ore 11:22

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24/6/15 SM Coghinas - ST Gallura. stavolta parto non tardi, memore esperienza di ieri. Cerco di individuare lungo il tragitto le spiagge di cui mi parlava Lucia ieri ma qualcuna la devo tralasciare, loro sono in auto, a me le deviazioni costano molta fatica, significa che ogni volta devo scollinare, una o più volte, arrivare a livello mare e ritorno sulla strada principale. Cerco quindi di limitale al minimo indispensabile questo gioco, gia il tragitto costiero nella direzione di ST è sufficientemente ondulato. Mi fermo quindi a Costa paradiso, altro villaggione, e per la pausa lunga a Vignola Mare, quando ormai penso di essere quasi arrivato, mancano poco più di 20 km a ST. appena riparto mi rendo conto subito che saranno 20 km durissimi, vento contro forte. E infatti si rivela faticosissimo. Stanco abbestia stavolta le operazioni di attracco al bb vanno bene, Rita, la signora, è un po svampita ma l'alloggetto che mi mette a disposizione è tutto a posto e posso anche cuocere i famosi fusilli. Giro un po x STeresa, è molto carina e poi a nanna, domani si parte per la sosta lunga della Maddalena, 2 notti..... Oggi km 75,76 x 6h45
<-------> Email: G@.

Autore del messaggio: Gaetano da Stintino S M Coghinas
lasciato il 28/6/2015 ore 11:20

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23/6/15 Stintino-S. Maria Coghinas. Mi sveglio alle 6 e appena apro gli occhi mi vesto e vado a vedere nuovamente la spiaggia vuota, poi mo allungo fino allo stagno dove dovrebbero esserci i fenicotteri ma non riesco a vederli, intanto però vengo attratto dal villaggio Paradise Country Club e che da lontano sembra un paese arroccato, assai più interessante da quello che realmente è: un agglomerato di ville su una scogliera a picco sul mare, come ne incontrerò molti altri nel corso di questo viaggio. Poi rientro a Stintino per la strada panoramica e sperando di trovare un bar aperto per un caffè prima della colazione ufficiale che mi aspetta in bb alle 8. Niente da fare xò e qundo rientro in bb ho gia macinato circa 25 km. Oggi non dovrebbe essere una tappa ne difficile ne lunga. Colazione preparazione bagagli e saliti ai ragazzi Fiorentini e lascio il bb, non presto. Questo fa si che quando mi metto in mercia siano gia quasi le 11,00 del mattino e che quindi mi appresti ad attraversare la zona industriale di Porto Torres intorno al mezzogiorno. Non so se sia x la bruttezza dei luoghi che sto attraversando ma sto patendo a bestia il caldo, ventate di aria calda mi spossano e non vedo l'ora di superare questo tratto per potermi trovare una spiaggia per uni bagno e rifocillarmi. Sul tragitto non ce molto da segnalare tiro dritto fina a Castelsardo senza bagno. In paese faccio un giro senza soffermarmi piu di tanto, prendo un gelato , mi rifocille e riparto verso S. Maria Coghinas. Miancano ancora poco meno di 20 km ma guardando il paesaggio intorno mi coglie il dubbio che possa essere su un'altura, controllo e così non è fortunatamente, ma il tragitto potrebbe avere molti saliscendi ed oggi pedalo con fatica, patisco il caldo. Arrivo infine ma anziché un bb all'indirizzo segnalato trovo un cancello ma dietro un campo arato. Che palle, devo telefonare. Dal tono di voce del'uomo che risponde mi rendo conto che qualcosa non torna, indirizzo è si sbagliato, siamo poco lontani, ma si sono dimenticati del mio arrivo. Poco male, la camera è libera anche se non spazzatissima, e poi dormirei anche con loro dalla stanchezza. Riesco ancora a comprarmi i famosi fusilli e un pezzo di ricotta e cucinarli, prima di trovare Lucia in cucina che mi reclama per la cena. Ceno a la liccia con Lucia e roberto e ci raccontiamo del viaggio, mangiamo una quantità di cibo inverossimile, io e Roby. Poi mi riportano a bb e ci salutiamo. Percorsi oggi 113,75 x 5h31.
<-------> Email: G@.

Autore del messaggio: Gaetano da Alghero Stintino
lasciato il 28/6/2015 ore 11:18

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Lunedi 22/6/15. Trasferimento a Stintino. Lascio il bb dove sono stato molto bene, la camera era abbastanza piccola ma avevo tutte le parti comuni dell'alloggio a disposizione. Ho potuto cuocere i famosi fusilli al pecorino, preparare insalate etc. Ho fatto il bucato, dell'abbigliamento da bici tutte le sere. Ho avuto a disposizione il garage sotto casa per ricoverare la bicicletta. Mi metto in viaggio abbastanza presto con l'idea che pur avendo a disposizione tutta la giornata, vorrei arrivare a Stintino abbastanza presto, trovare il bb e andare subito alla Pelosa. Percorro per la prima parte la strada già fatta l'altro ieri per Capo Caccia e mi fermo a vedere la spiaggia delle Bombarde, data come uno degli highlight del luogo, ma valuto che mi era piaciuta maggiormente ill Lazzaretto poco lontano. Proseguo cercando strade alternative e parallele alla statale percorsa in senso opposto venendo in qua da Porto Torres e presto mi accorgo di aver fatto la scelta giusta. Sono strade molto tranquille, che attraversano la campagna, pochissimo traffico e di tanto in tanto mi fermo a controllare su ipad se sono sul cammino giusto. E proprio perdendo una svolta che mi ritrovo per errore alla riserva Naturale del lago di Baratz. E un gran bel posto, con camminamenti a Bordo scogliera e uno spiaggione enorme, deserto. Quello che non ho tanto valutato sono i continui saliscendi, non ho studiato scientificamente i percorsi e le altimetri come altre volte pensando di essere preparato e sottovalutando la cosa. Non c'è naturalmente nulla di inaffrontabile, ma saperlo prima sarebbe stato utile. I paesi che attraverso, S Maria las Palmas, Palmadula, Biancareddu, sembrano città fantasma, deserte o quantomeno immerse in un altro tempo. A Pozzo S. Nicola scopro con piacere che mancano soltanto 12 km a Stintino e quindi decido che è tempo di fare la pausa pranzo e devio verso la spiaggia di Vezzi Mannu. La spiaggetta è lunga ma non molto profonda , molto bella, spiaggia bianca e mare turchese. Se non si volta il capo verso Porto Torres che regala la vista del petrolchimico con le sue ciminiere, si potrebbe stare a latitudini diverse. Mi godo il bagno e la sosta, ma non troppo, perché il mio obiettivo di oggi è la Pelosa di Stintino (che è una spiaggia). Quindi mi rimetto in strada e dopo qualche decina di minuti sono a destinazione (ho anche vento a favore). entro in paese per la stradina panoramica ed è molto pittoresco, con le insenature e i porticcioli. Percorro tutto il lungomare e mi metto alla ricerca del bb. Lo trovo con difficoltà, non è segnalato ed ho il telefono in crisi per poca carica. Mi innervosisco quando al telefono il proprietario mi dice che devo aspettare 1/2 h il suo arrivo, immagino una mezzora dilatata e la mia idea di un pomeriggio di relax in spiaggia inizia a svanire. Poco male, ne approfitto per questioni logistiche, faccio il bancomat, un caffè. Solo she ogni giro significa scalare in bici la collina sulla quale è posizionato il bb. E invece la mezzora si rivela reale e quindi poco dopo sono in costume diretto alla Pelosa. Andrea, il proprietario del bb è un tipo al quale piace parlare e intrattenersi con gli ospiti, ma adesso si sta dedicando ai due ragazzi in partenza ed io ho solo il tempo di aderire alla offerta di fermarmi a cena in bb con altri ospiti motociclisti in arrivo. Cucina lui, dice, gli piace. Sembra una buona idea, mi deprime andare a cena fuori da solo e accetto senza riserve anche se lui non mi è, ancora, molto simpatico ma lo diventerà poi lungo la cena intorno al settimo/ottavo antipasto. La spiaggia è affollatissima e non sono più abituato a folle di persone e quindi dopo una passeggiata mi rifugio sugli scogli. Il mare è molto bello e sullo sfondo l'isola dell' Asinara fa il resto. Rientro per essere pronto per le 20,30 e sono a cena con Leo e Donata, motociclisti fiorentini, simpatici. Lui si è già ustionato nella traversata, prima ancora di mettere piede sull'isola. Mangiamo e beviamo Pantagruelicamente tutti gli antipasti sardi che Andrea ci descrive e che gran parte provengono da animali allevati da lui. Cannonau a fiuni, ravioli al pecorino e infine passiamo una bella serata. Percorsi oggi 95,73 km x 5h 01 in sella
<-------> Email: G@.

Autore del messaggio: Gaetano da Alghero Bosa Alghero
lasciato il 28/6/2015 ore 11:16

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domenica 21/6/15 oggi è la giornata che credo sia quella dal punto di vista ciclistico più interessante del viaggio. Vado da Alghero a Bosa per l'entroterra e rientro Alghero per la litoranea. È un anello segnalato da LP Italia in bicicletta, ma è dato da fare in due giorni. Ho guardato le altimetrie ma senza troppa attenzione e, se ho registrato bene l'andata, con il punto piu alto a 600 e rotti metri con altri saliscendi meno importanti, non ho fatto la stessa cosa col ritorno che immagino essere 40 km lungocosta o vicino alla costa, ma che ricordano molto da vicino le colline di RoccaPina della vicina Corsica per chi le conosce. Risultato: percorso bellissimo, sopratutto l'inizio quando con tornati larghi e pendenze pedalabili (sopratutto si è ancora freschi) ci si eleva sopra alghero e tornante dopo tornante la vista si allunga fino a Capocaccia. Poi ci si addentra nell'entroterra, una campagna molto pulita, ulivi a perdita d'occhio e paesi che sembrano immersi in un altra epoca come Villanova Monteleone e Montrestu. La discesa fino a Bosa dopo i numerosi saliscendi costa 65 km circa. A Bosa non c'è il mare. Ci resto di m. Ma accade quando non sei preparato e capisco fin da subito che in questo viaggio non sono preparato, se non fisicamente. Non ho studiato le altimetrie, e questo itinerario è saltato fuori all'ultimo momento. Bosa è comunque carina, ma è l'itinerario che mi interessa ed è comunque all'altezza. Approccio comunque il ritorno con energia, anche se gli scollinamenti mi costano sempre più fatica. Su una delle prime colline supero uno dei pochi ciclisti viaggiatori che incontro in tutto il tragitto. È un omone con una bici molto grande e molto carica. Quando arrivo a circa 10 km da Alghero, molto stanco ma cosciente di dover solo più percorrere poca strada, mi fermo alla spiaggia di Villanova Marina. Faccio ristoro bagno caffe gelato etc, spendo una buona 1h1/2 e mi rimetto in strada per l'ultimo tratto. Quando attacca il primo salitone trovo il tedesco che spinge faticosamente la bici. Mi fermo per chiedere se tutto ok ma parla solo in tedesco e chiede se so dove ê il campeggio. Io ho il sospetto, poi confermato che sia oltre Alghere ma lui dice che secondo i suoi calcoli 5/6 km... Non voglio demoralizzarlo ma secondo i miei non sono meno di 15ma non sono sicuro e quindi mi accerto che abbia da mangiare e da bere e lo saluto. Avevo ragione io Fine giornata cuba 112 km x altre 6h 15 culo in sella. Gita molto bella che mi ha ricordato sia all'andata che al ritorno le tante sgambate corse.
<-------> Email: G@.

Autore del messaggio: Gaetano da Torino - PortoTorres - Alghero
lasciato il 28/6/2015 ore 11:15

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Venerdi 19 Sabato 20 Giugno 2015: Sono uscito da casa in bicicletta, come ho fatto molte volte. Questa però non è uguale alle altre, ho le borse rosse sul portapacchi e una tensione addosso come fosse la prima volta che vado in viaggio. Eppure non è la prima volta. Sto per vivere un'altra vita, come accade tutte le volte che parti per un luogo che non conosci. Fa caldo, c'è afa. Vado pianissimo e cerco di capire se tutte le parti della bici sono ben sistemate, le borse alla distanza giusta dai pedali, se le scarpe non toccano col tallone le borse etc. Tutte quelle prove che avrei dovuto fare prima. A poco varrebbe scoprire che qualcosa non va, non ci sarebbe più il tempo per tornare ai box e occorrerebbe sistemarlo in corsa. Arrivato in stazione sono già più tranquillo, mentre mi guardo intorno per capire a che binario andare mi avvicina un tipo che mi chiede come si fa a caricare la bici sul treno. È di Lucca luca, e da Lucca, partito insieme ad alcuni amici lasciati poi lungo il tragitto, ha viaggiato fino in val d'Aosta , ha fatto il gran s Bernardo e domani tornerebbe a Lucca o nelle vicinanze in treno. Poi vorrebbe andare a Matera, sempre in bici. Ci scambiamo qualche info, un saluto e sono sul treno. Bici sulla pilotina e io nel primo scomparto. Il viaggio non riserva grandi sorprese, ma, una vol arrivato a Genova, risulta abbastanza difficile viaggiare in direzione del porto, anche se è molto vicino c'è un gran traffico e percorro anche qualche pezzo tra marciapiedi e aiuole, il che con le borse dietro non è esattamente agevole. L'entrata in porto è altrettanto complessa. Mi rifiuto di pensare che una bici debba attraversare un sottopasso con tir auto caravan equant'altro e quindi cerco una soluzione alternativa: entro nell'area del centro commerciale e chiedo ad un guardiano se non ci sia un ingresso pedonale dove si possa in qualche modo entrare in bici in maniera più dolce che in coda coi Tir. Questi scuote ripetutamente il capoccione, ma poi mi offre l'alternativa. Caricare la bici a spalle, scendere due piani di scale ed entrare attraverso una fessura tra le protezioni della recinzione. Riesce, e mi trovo esattamente davanti ai check-in... Tutti i sistemi hanno i loro punti deboli, basta trovarli... Tunnel evitato. Operazioni di carico in stiva: non so come funzioni, ognuno dice la sua, mi indirizzano verso la stiva ma appena arrivo uno in tuta arancione mi ferma e mi chiede: a lei chi l'ha mandata qua? Il capitano. Si scosta e mi fa passare. Mi indirizzo insieme ai motociclisti e piazzo la bici legata a delle maniglie. Sono l'unico ciclista. Chissà perché, avevo dato quasi per scontato ce ne fossero altri.... Il viaggio passa veloce, incontro Ernesta CDB e famiglia e passiamo la serata insieme, presidiando a turno le poltroncine del bar in cui intendo passare la notte con sacco a pelo. Andrebbe anche tutto liscio e si dormirebbe anche se nella notte intorno a mezzanotte non venissimo svegliati da una rissa verbale tra una signora (aged) Sarda, che prima ancora di partire aveva già fanculato 1/2 equipaggio della nave, e una coppia di ragazzi che chiedevano se fosse possibile abbassare un po il tono di voce. La signora ha insultato per circa 1/2 i ragazzi e chiunque cercasse di calmarla, compreso l'ufficiale Tirrenia intervenuto. Peccato che la ragazza sia un avvocato e, come promesso, al mattino la denuncia all'ufficiale di bordo: apriti cielo... Operazioni di sbarco facili. Saluto i ragazzi e mi metto subito in maricia da Porto Torres per Alghero. Adesso sono molto eccitato, peccato che il panorama sia prima una squallidissima zona industriale poi una 30ina di km di strada, un drittone di cui non si vede la fine, fortunatamente con traffico quasi inesistente. Intorno alle 11,00 sono già a destinazione, ma non ho fatto una colazione dignitosa e quindi mentre aspetto che arrivi Grazia del bb mi fermo in bar e Magno un Brunch. Dopo aver preso possesso della camera (ho anche un posto in garage per la bici) faccio un giro sempre in bici girovagando e mettendo il naso in tutte le spiagge a Nord di Alghero, le Bombarde, lazzaretto, fino a capo testa, giusto per scaldare i muscoli, poi, a sera, passeggiata in centro con le bancarelle e passeggiata al mare tristezza. Comunque sono sfinito anche per la nottata on nave. E comunque percorsi 108.16 km per un totale di 6h06 culo su sella.
<-------> Email: G@.
 
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