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Autore del messaggio: Tanx.it da Thakhaek domani Pakse
lasciato il 30/11/2014 ore 13:0
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Anche oggi abbiamo il nostro finto obiettivo nel raggiungere una leggendaria laguna azzurro/verde ad una cinquantina di km da Thakhaek, trenta di strada statale 13 e venti circa di strada a detta della guida, molto accidentata. Siamo svegli di buonora, le prime ore del mattino sono anche quelle in cui ci documentiamo, facciamo i piani per le prossime tappe etc. E così stamani alle 6 circa prenotavamo su internet l'albergo di Pakse, l'acquisto del biglietto del bus lo abbiamo performato ieri sera a cena presso lo stesso posto nel quale stavamo cenando, cerchiamo insomma di ottimizzare i tempi. Siamo organizzati e non oltre le otto del mattino siamo in strada già colazionati. I primi trenta km di strada sono molto statale, oggi è domenica non c'è molto traffico, ma comunque anche nel quotidiano il traffico è sempre tale da riuscire a godersi la guida in moto, la gente comunque tranne in qualche caso raro va molto piano, con qualsiasi mezzo, moto, auto o camion che sia. Imboccata la strada laterale invece si concretizza la magia dei villaggi in cui si percepisce una calma assoluta, tutti sorridono e salutano al nostro passaggio, un aspetto che era un tempo la regola viaggiando in asia ed ora va perdendosi man mano che le persone si abituano alla presenza degli stranieri. Qui in Laos invece sembra che questa regola ancora resista almeno nei villaggi fuori città. C'è da dire che in assoluto anche nei luoghi molto turistici come Luang Phrabang o Vang Vieng non abbiamo mai percepito nessun tipo di aggressività nel trattare i turisti, cosa che altrove invece è una consuetudine. Lo confermano anche molti viaggiatori che arrivano magari da Vietnam o Tailandia e Cambogia, noi di questi altri paesi ne abbiamo ormai un ricordo lontano. Comunque è certo che la pratica della trattativa spietata che nei paesi circostanti è consuetudine, qui in Laos non esiste quasi. Il costo di questo relativo relax è che tutto costa qualcosa in più che negli altri paesi, almeno così sostengono gli altri viaggiatori. Io immaginavo che il Laos fosse invece in virtù del fatto di essere in coda allo sviluppo economico al quale è soggetta tutta l'area del sud est asiatico. Comunque, buone vibrazioni lungo il tragitto, sempre belli, abbastanza ordinati e dignitosi i villaggi che attraversiamo e sullo sfondo sempre le solite montagne di limestone a formare i profili più bizzari. Dulcis in fundus, la laguna è molto bella e contrariamente a quanto ci si aspettava, un solo ragazzo di qualche villaggio qui intorno a fare il bagno che se ne va poco dopo. Non riusciamo a percorrerne il periplo a causa della presenza di una famiglia di bufali d'acqua che pur non essendo aggressiva ci fa desistere dall'avvicinarci troppo, hanno dei piccoli e quello più grosso ci guarda insistentemente, capito, si torna indietro.... Comunque dopo circa mezzora di laguna, intorno alle 11, iniziamo pian piano a tornare, non facciamo il bagno anche se abbiamo il costume. Il pezzo di sterrato non è poi così distrutto, a parte un piccolo pezzo, il che vuol dire tenere una velocità maggiore, ma anche essere sistematicamente sommersi di polvere al passaggio di tutte i pickup che la percorrono in velocità. Ci soffermiamo ancora in qualche villaggio facendo qualche deviazione dallo sterrato principale, alcune soste fotografiche e alcune per acquistare acqua lungo la strada verso la città, e alle 14 circa pranziamo lungo il Mekong. Rientriamo in hotel (molto bella la guesthouse, Villa Thakhaek, camera su patio pieno di piante ornamentali, camera grande e pulitissimo, 23 $ a notte su Booking. No breakfast) doccia e riusciamo per aperitivo sempre su Mekong. Non si ripete la magia rossa di ieri sera se non in parte. E tra un po saremo pronti a riuscire per cena... Vita da bbestia...
Un abbraccio, non so se si capisce che stiamo bene, stiamo cominciando ad abituarci.... Saludos....
<-------> Email: @.
Autore del messaggio: Gaetano da Thakhaek
lasciato il 29/11/2014 ore 13:27
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Abbiamo rinunciato a fare il giro di tre giorni in moto da Thakhaek a malincuore e, ancora stamani, se non avessimo già qui in hotel pagato le tre notti, ci avremmo ripensato. Già, perché sicuramente, la cosa che ci porteremo via da questo viaggio saranno i nostri giri in motoretta per le strade meno frequentate del paese, tra campi di riso e formazioni carsiche molto scenografiche. Naturalmente queste formazioni sono disseminate di caverne, che quasi sempre, nel modo buddista, sono trasformate in luoghi di culto e di pellegrinaggio. È questo quindi il filo conduttore principale di queste gite, una sequenza di cave (ne abbiamo già viste credo tre dell'elefante, scorgendo la formazione dalla quale prende il nome una sola volta), qualche pozza d'acqua dove possibile bagnarsi e poco altro. Spesso delusi o poco incuriositi dall'obiettivo ma mai da quello che è il nostro vero obiettivo, avere una scusa per effettuare quel tragitto. E così pur avendo rinunciato ad effettuare il giro, stamani abbiamo affittato la nostra bella honda110 cc, preferendola agli scassoni cinesi, e siamo partiti per la nostra sequenza di caverne. La prima, molto piccola ma moto affascinante che abbiamo raggiunto, è stata scoperta da circa dieci anni da un affamato signore in cerca di pipistrelli da arrostire. Si è arrampicato sulla parete rocciosa da dove vedeva uscire le bestiole e ha scoperto una grotta disseminata di Buddha antichi, oltre 600 (tham pha fa). È stata trasformata in un tempio molto sacro, luogo di pellegrinaggio molto affascinante. La seconda grotta (xieng li ap) non aveva nessun particolare pregio se non essere la fonte del fiume Don e nella quale siamo stati accompagnati da due bimbe giovanissime imprenditrici. Pranzo lungo la strada con solita zuppa di noodle alla quale l'aggiunta di una punta di peperoncino ha commosso entrambi per buoni 40 min. E ritorno con fermata all'ultima grotta dell'elefante appunto (xang) che era niente di che e nemmeno abbiamo visto l'elefante, ma come dicevo in principio, poco importa, il villaggio dal quale era circondata era molto più interssante della grotta stessa. Rientro in città quindi con fermata alla stazione dei bus per prendere orari per la partenza per Pakse per dopodomani e allungamento per aperitivo con tramonto spettacolare sul Mekong. Totale percorsi almeno 120 km, sudati e impolverati come due calamari in pastella, dietro la sponda Tailandese si accende il cielo di un rosso straordinario e spegne la luce su una giornata da ricordare. Stiamo bene, fa sempre più caldo .....
<-------> Email: G@.
Autore del messaggio: francesco da tirino
lasciato il 29/11/2014 ore 10:26
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carissimi ragazzi ormai siamo alla fine del viaggio, abbiamo voglia di vedervi e abbracciarvi.Divertitevi in questi ultimi giorni che vi rimangono.Salutoni Franco eGecchi
<-------> Email: zarba franceso@gmail.com
Autore del messaggio: G.L. da Tra Vientiane e thakhaek
lasciato il 28/11/2014 ore 15:27
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Sul secondo Vip, che ci porta da Vientiane a Takaek la stragrande maggioranza dei passeggeri è Laotiana. Ci siamo soltanto noi e alcuni ragazzi spagnoli tra gli stranieri. Non siamo noi a fomentare ma in capo a qualche minuto dopo aver effettuato tutto lo scambio per i reciproci posti siamo in formazione perfetta e lasciamo Vientiane con puntualità svizzera. Speriamo.... Il bus sembra un luna park, è un vero Vip con altoparlanti tuning che sparano musica tecno a volume altissimo. Anche l'arredo interno sembra un bordello turco di inizio 900 (almeno io me li immagino così). Comunque a prima vista è sicuramente il mezzo più di lusso incontrato finora. Del resto siamo nella capitale. Vientiane non si può certo definire una bella città anche se dalle descrizioni di chi cera stato molti anni fa credo sia molto migliorata. Ci sono comunque tutti i segnali di una città, capitale di un paese in rapida crescita, con ritmi ancora molto blandi, ma che, può risultare frenetica e caotica se paragonata, al nord, fatta eccezione per l'asse Luang Phrabang- VangVieng - Vientiane.
Il fatto che V. non abbia le bellezze di Luang Phrabang non significa comunque che non sia interessante. Il soggiorno è stato comunque pieno di spunti piacevoli, visita templi e musei importanti, quelli non mancano mai, massaggi, saune e altre cucine orientali provate, tra cui la coreana (da sottoporre ad altro test), e stamani mercati, sia fresco che coperto. Per il resto grandi highlight su Vientane non ve ne sono, e quindi ci risentiamo da Takaek.
PS: superlativo sia il massaggio che la sauna in questa tappa. Sconveniente la scelta dell'hotel, nuovo ma un po fuori mano rispetto al centro città. Connessione a Internet, che in zone molto più remote funzionava discretamente, qui ballerina al limite del sopportabile non solo in hotel ma sembra in tutta la città. È vero che fino a poco tempo fa si viaggiava con a bordo solo la Lonely Planet, ma internet aggiunge un livello di comodità al viaggio al quale, una volta abituati, difficilmente si rinuncia.
<-------> Email: @.
Autore del messaggio: Gl da Vientiane
lasciato il 27/11/2014 ore 0:14
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Viaggio praticamente perfetto tra VangVieng e Vientiane. 3/4 ore dichiarate e infatti tre ore circa ha impiegato. Certo la strada von era quella dei tratti precedenti ma anche il minibus era decisamente di livello. Tanto che, nella prima sosta dopo dieci minuti dalla partenza, un gommista si butta sotto il mezzo per verificare non so cosa, nel tentativo di scendere dal mezzo, tento di forzare la porta automatica ma questa è la prima vera porta automatica funzionante del Laos e non si apre. Deve intervenire l'autista. Vang Vieng abbiamo trascorso realmente una bella giornata, il luogo è molto bello, se si si esce dal paese. Abbiamo iniziato a fare il calcolo dei giorni che ci restano e alle cose che vorremmo ancora fare e realizzato che, non solo non riusciremo ad andare qualche giorno al mare in Thailandia come preventivato, ma dovremo anche rinunciare ad almeno una delle tappe Laotiane. Inoltre stiamo pensando magari di rientrare a Bangkok in aereo.
Ieri a Vientiane abbiamo iniziato la visita della città ma alle 16 chiudono molti dei musei e i Vat di interesse della città e quindi riusciamo realmente a visitarne soltanto uno. Il Vat Si Saket.
Dai racconti che sento sulla città di qualche anno fa deve essere molto cambiata, adesso la zona centrale è sfavillante di luci grandi alberghi e ristoranti. Lungo la sponda del Mekong, anziché la fila di banchettini di cibo da strada, un argine artificiale e una passeggiata molto frequentati dagli sportivi locali. Di fronte il fiume che costituisce anche la frontiera con la vicina Tailandia. Oggi il resto. Baci
<-------> Email: Gl@.
Autore del messaggio: Lori Gaetano da SempreVAngVieng
lasciato il 25/11/2014 ore 13:19
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25/1114 Giornata stupenda a Vang Vieng. Da che siamo in Laos ci siamo svegliati per la prima volta con il cielo azzurro, forse procedendo verso sud questa sarà la tendenza definitiva. Il posto è molto bello, un tempo il paese era un tranquillo villaggio circondato da risaie e formazioni carsiche ricoperta da vegetazione dalle forme ipnotiche. Oggi il paese sembra un luna park per turisti, è diventata una sorta di meta per gli sport fluviali, kayak e tubing ( lasciarsi trasportare dal fiume su grosse camere d'aria di camion), oltre che un luogo in cui la festa è pressoché continua e con droghe e alcool a fiumi. Qualsiasi pietanza o frullato può essere serviva nella variante happy, cioè con l'aggiunta di mariuana o altre sostanze, e pensavo fosse una leggenda ma ieri sera alla prima cena in paese mi è stato comunque chiesto se l'ordine serviva happy oppure no. Al di la degli aspetti negativi, comunque questo resta un gran bel posto, e, come sempre accade, basta affittare una motoretta e allontanarsi dal centro abitato e tutto assume una dimensione più naturale. Abbiamo percorso un loop di circa 35 km di strada sterra attraversando numerosi villaggi tra queste montagnole carsiche che naturalmente sono ricchissime di grotte. Avendo già ampiamente sperimentato che sono normalmente di scarso interesse, oltre che sempre buie e tendenzialmente pericolose, non abbiamo grande interesse per le stesse e quindi le ignoriamo quasi tutte e ci concentriamo sul paesaggio. Rientriamo in paese e abbiamo ancora energie e forze per un altra escursione e così nel pomeriggio ci spostiamo verso Nord e, incoraggiati da un ragazzo irlandese in bicicletta andiamo a cercare la grotta dell'elefante (una stalagmite) e alla fine terminiamo la giornata turistica con la visita delle due uniche grotte della giornata. Molto bella anche la grotta a coronare una stupenda giornata. Rientriamo, tramonto sul fiume e ci occupiamo della logistica di domani. Il bus è già prenotato, resta da prenotare un albergo aVientiane. PS: oggi dovrò ahimè abbandonare definitivamente un capo di abbigliamento che mi accompagna in viaggio da molti anni: la maglietta "stella alpina mountain bike 2004", qualcuno gioisce per questo triste accadimento, ma io so che altri saranno rattristati quanto me. Solo la mia innata avversione a trasportare pesi inutili mi fa desistere dal portarmela a casa e farle completare il suo cammino dignitosamente, trasformata in pezza da bici. Una grossa macchia indelebile e svariate prese d'aria la rendono ormai indecorosa per qualsiasi uso salvo quello appunto di straccio per bicicletta. Pensare che aveva appena compiuto 10 anni, non doveva essere di grande qualità.... :-) un abbraccio a tutti.
<-------> Email: @.
Autore del messaggio: Gaetano Lori da VangVieng
lasciato il 25/11/2014 ore 13:17
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24/11/14
Giornata di trasferimento da LP a Vang Vieng, viaggio in bus Vip. Ci recuperano in GH e ci caricano su un paio di tuk tuk con altri (8xtt) 14 turisti destino stazione dei bus dai quali parte il Vip. Arrivati alla stazione ci distribuiscono i biglietti che noi facciamo scorrere fino ad averne uno a testa senza badare all'ordine. Io mi occupo dai bagagli e Lori sale in bus per occupare i posti, e quando riesce ad arraffare i primi due di fronte al vetro panoramico (siamo su un vip, mica un chicken). Ci accorgiamo che i posti sono numerati, e noi abbiamo il 13 e il 18, già, nemmeno adiacenti xche sono stati distribuiti alla c..zo. Ma vuoi che sia l'unico bus del laos in cui si rispetti l'ordine dei Posti assegnati? Non facciamo nemmeno in tempo a pensarlo che si presenta una signora e pretende il suo posto. Non tentiamo nemmeno la minima resistenza e ci spostiamo in prossimità dei nostri posti, tanto coi ragazzi usa troveremo da fare uno scambio e raggiustarci. Ma dopo qualche istante appare chiaro che non siamo stati gli unici anon valutare la faccenda dei posti assegnati e tutti quanti sono un po disposti con la stessa logica, a ca..o. Andrebbe comunque tutto bene se non avessero venduto due sedili due volte, il che scatena un tentativo di riappropriazione a ritroso ognuno biglietto alla mano del suo posto fino quando è chiaro che due persone dovranno rimanere a terra. E qui si è rischiato l'incidente diplomatico, nella fattispecie un ragazzo credo tedesco che pare sia nemmeno uno di quelli direttamente interessati pretende una soluzione alla tedesca, cosa che i Laotiani non capiscono e provano ad applicare la loro. La prima è quella di cacciare due tra i pochi passeggeri Laotiani presi a caso, delle due è l'unica signora con neonato di tutto il bus, non se ne parla nemmeno. La seconda fa ridere tutto il bus tranne il tedesco, sono due seggioline di plastica poste in mezzo al corridoio del bus Vip, ma il tedesco si incaponisce trattenendo in ostaggio il bus oltre un'ora dall'orario prestabilito. Quando alla fine il tedesco allo sportellino dei biglietti a parlare con la direzione, scendo a far pipi e quando esco dal bagno mi accorgo che il bus sta partendo, non mi preoccupo perché su ce Lori, ma mi affretto e salgo al volo. Dopo di me si accorgono anche i due sequestratori che l'autista ne ha le balle piene e ha tutta l'aria di volerli lasciare a terra. È sicuramente il segnale che li convince a desistere e ad accettare la soluzione Laotiana. Per punizione uno dei due sedili posticci sarà occupato a turno da uno dei tedeschi che hanno creato l'ampasse. E poi che sarà mai, sono solo 185 km, peccato che il bus non abbia mai superato i trenta all'ora perché era impossibile, una curva continua e continui saliscendi, un cantiere che stava sbancando una parete montuosa. Anche senza panne al bus abbiamo impiegato oltre 8 ore.
<-------> Email: @.
Autore del messaggio: Anto da grugliasco
lasciato il 25/11/2014 ore 12:44
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Andate forte continuate cosi' a raccontare
Stiamo tutti bene…..si corre e si scappa di qua e di là
un abbraccio grande da tutti noi
A.Z.
<-------> Email: Anto.io@col.noi
Autore del messaggio: ffrancesco da torino
lasciato il 24/11/2014 ore 14:43
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leggendo il vostro messaggio siamo contenti che tutto procedecbene e che vi state godendo un po' di relax.Noi stiamo bene l'occhio di papa' sembra ok, perqui in attesa di riabbracciarvi vi mandiamo un saluto . franco e gecchi
<-------> Email: zarba franceso@gmail.com
Autore del messaggio: G. da Luang phrabang
lasciato il 23/11/2014 ore 12:20
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Ultima giornata piena a Luang Phrabang, affittiamo una moto e andiamo alle cascate di kuang Si. Mentre aspettiamo che ci consegnino la moto, in hotel, prenotiamo una sistemazione per Vang Vieng, la località nelle quale ci trasferiremo domattina. Lasciamo un bucato a lavare, prenotiamo il bus, nel frattempo arriva il noleggiatore di moto a domicilio e si parte, oltre le 10,30. Forse è la prima volta da che siamo in Laos a fare una uscita così lenta. Non abbiamo fretta, tanto è ancora nuvoloso, il sole spunta con fatica sempre non prima delle 11,00 del mattino o anche dopo. Le cascate costituiscono la classica gita fuori porta di Luang Phrabang, quasi tutti i turisti che si recano in città visitano sicuramente anche le cascate, e poi oggi ê domenica per cui, immaginiamo, ci sarà un grande affollamento. Andiamo subito a visitare uno degli stupa poco fuori città Santa Stupa e poi ci mettiamo in cammino verso la nostra destinazione della giornata. La strada è bella e come sempre rilassante ma fa ancora un po freddo finché non esce il sole, ci sono circa 30 km. Finalmente abbiamo una moto come si deve, si vede che sia,o in città, i freni vanno bene, le luci funzionano e ogni cosa fa la sua parte. Le cascate sono un luogo molto bello, nonostante la presenza di molte persone restano godibili, ci si può fare il bagno, ma noi, nonostante siamo partiti attrezzati di costume e asciugamano non ne sentiamo il bisogno, non fa caldissimo. Passiamo una bella giornata, poi rientriamo facendo una deviazione per una pista sterrata che porta ai soliti villaggi immersi nelle risaie dove ancora la gente si sorprende alla vista di un falang ( straniero) e i bambini si avvicinano incuriositi. Poi lemme lemme rientriamo a Luang Prabang e, con la luce del tramonto, ci concediamo una pausa in un caffè sul fiume Mekong. Tramontato il sole rientriamo in Hotel. Succede sempre in tutti i viaggi, dopo qualche tappa faccio fatica a ricordare la sequenza dei luoghi che va periodicamente ricostruita nei ricordi. Solo alla fine, ritorn tutto chiaramente, quando il cervello non è più impegnato a registrare il momento attuale... Stiamo bene. Un abbraccio a tutti. Domattina Vang Vieng (6h circa di viaggio).
<-------> Email: G.@